UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

UN’OCCASIONE DA NON PERDERE
2025-02-04 17:06:01

UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

Sembra essere giunto il tempo del tanto

atteso avvicendamento nel dipartimento di

disciplina, fino ad oggi capitanato da

M a s s i m o Nova. La c o ntr o vers a e s p e r i e n z a

direttiva potrebbe essere giunta al

capolinea e, secondo indiscrezioni e

confronti ufficiosi, si sta già lavorando per

identificare u n a nuova c o m m i s s i o n e . Per

molti versi è già una buona nuova che

volga al termine una lunghissima stagione

caratterizzata da una condotte improbe e

palesemente conflittuale, sia nelle scelte,

che negli effetti prodotti. I risultati, quelli

veri, sono la ineluttabile testimonianza che

il modello gestionale perpetuato e difeso a

tutti i costi, nonostante le reiterate

pubbliche rimostranze, si è rivelato a dir

poco fallimentare. Ma indugiare ancora su

una analisi a posteriori serve a molto poco

ormai, dato che la materia è stata

a m p i a m e n t e t r a t t a t a e le c r i t i c h e o f f e r t e

sono state molte e di molte forme, anche

c o n c o n t e n u t i volti alla r i c o s t r u z i o n e e al

rinnovamento. Oggi serve rinvigorire i

sentimenti di lungimiranza e prospettiva

piuttosto, anticipando, se fosse ancora

possibile, i tempi di nuove affrettate e

incomplete soluzioni. E c o m e fare a

c o n v i n c e r e c h i di d o v e r e c h e le f o r m u l e di

alcuni sono migliori delle formule di alcuni

altri??? Semplicemente facendo lo sforzo

di anteporre criteri e principi di valenza

plurale e di comune condivisione a

d i n a m i c h e e i n t e r e s s e n z e di d e c l i n a z i o n e

privatistica. Per carità, la politica è politica,

ma è pur vero che lo sport è lo sport...

Sulla scorta di questa idea forte si

potrebbe dire che nessun equilibrio da

mantenere può giustificare la

c o m p r o m i s s i o n e delle sorti della

disciplina. Qui sono in gioco diritti e doveri

che forse fino ad oggi non si è voluto

difendere e d evocare per a s s e c o n d a r e una

pacifica inerzia e una ingenua attesa

(sebbene io non comprendero' mai siffatta

omertà). Adesso però è tempo di

guardarsi allo specchio (non allo

schermo...) e ridare spazio al merito e alla

rappresentanza vera, quella che proviene

dai territori, dalle comunità regionali e dal

decoroso principio di coesione che fonda

la costituzione federale, che è stata

sovente paradossalmente e tristemente

strumentalizzata, a favore di un potere

improprio, iniquo e incontrollato.

Il c a s s e t t o delle idee n o n è mai s t a t o

chiuso e oggi è tempo di rispolverare un

progetto di dipartimento c o m p o s t o dai

rappresentanti capaci delle regioni attive,

uno per ognuna, dal quale sintetizzare le

mansioni e i ruoli operativi. Tale scelta

consentirebbe di garantire una trasparenza

sul piano democratico e una operatività

controllabile e efficace dal punto di vista

geografico, basandosi sulla valorizzazione

di quel tanto ribadito diritto allo sport,

tanto inalienabile, quanto purtroppo

mortificato. Una formula c h e favorirebbe

un coinvolgimento comunitario e darebbe

vita ad un processo di nuova e globale

interazione tra l'utenza reale e la dirigenza

federale, senza il fardello di paventati

conflitti e ambigue alternanze. Un

c o n s e s s o di r i s o r s e u m a n e c h e

nell'interesse di rappresentare le diffuse

comunità sportive troverebbe l'indiretto e

involontario deterrente al conseguimento e

al soddisfacimento di logiche personali.

U n a d o t a z i o n e finanziaria c o n d i v i s a e

pubblica, come una equa e proporzionata

distribuzione delle facoltà di spesa, con

u n a n a t u r a l e a s s e v e r a z i o n e a n t e l i t t e r a m

dei bilanci di disciplina. Una misura per

tutti e per tutto, insomma. Potremmo

continuare ancora, in un attento

discernimento dei molteplici aspetti che

riguardano questa circostanza, ma per

cambiare servono le opere buone di chi

vuole seguire consigli buoni.

P. S. Le diffamazioni vigliacche hanno le

gambe corte...come le bugie.

S a l u t i

Francesco Coppa

Commenti

Sembra essere giunto il tempo del tanto

atteso avvicendamento nel dipartimento di

disciplina, fino ad oggi capitanato da

M a s s i m o Nova. La c o ntr o vers a e s p e r i e n z a

direttiva potrebbe essere giunta al

capolinea e, secondo indiscrezioni e

confronti ufficiosi, si sta già lavorando per

identificare u n a nuova c o m m i s s i o n e . Per

molti versi è già una buona nuova che

volga al termine una lunghissima stagione

caratterizzata da una condotte improbe e

palesemente conflittuale, sia nelle scelte,

che negli effetti prodotti. I risultati, quelli

veri, sono la ineluttabile testimonianza che

il modello gestionale perpetuato e difeso a

tutti i costi, nonostante le reiterate

pubbliche rimostranze, si è rivelato a dir

poco fallimentare. Ma indugiare ancora su

una analisi a posteriori serve a molto poco

ormai, dato che la materia è stata

a m p i a m e n t e t r a t t a t a e le c r i t i c h e o f f e r t e

sono state molte e di molte forme, anche

c o n c o n t e n u t i volti alla r i c o s t r u z i o n e e al

rinnovamento. Oggi serve rinvigorire i

sentimenti di lungimiranza e prospettiva

piuttosto, anticipando, se fosse ancora

possibile, i tempi di nuove affrettate e

incomplete soluzioni. E c o m e fare a

c o n v i n c e r e c h i di d o v e r e c h e le f o r m u l e di

alcuni sono migliori delle formule di alcuni

altri??? Semplicemente facendo lo sforzo

di anteporre criteri e principi di valenza

plurale e di comune condivisione a

d i n a m i c h e e i n t e r e s s e n z e di d e c l i n a z i o n e

privatistica. Per carità, la politica è politica,

ma è pur vero che lo sport è lo sport...

Sulla scorta di questa idea forte si

potrebbe dire che nessun equilibrio da

mantenere può giustificare la

c o m p r o m i s s i o n e delle sorti della

disciplina. Qui sono in gioco diritti e doveri

che forse fino ad oggi non si è voluto

difendere e d evocare per a s s e c o n d a r e una

pacifica inerzia e una ingenua attesa

(sebbene io non comprendero' mai siffatta

omertà). Adesso però è tempo di

guardarsi allo specchio (non allo

schermo...) e ridare spazio al merito e alla

rappresentanza vera, quella che proviene

dai territori, dalle comunità regionali e dal

decoroso principio di coesione che fonda

la costituzione federale, che è stata

sovente paradossalmente e tristemente

strumentalizzata, a favore di un potere

improprio, iniquo e incontrollato.

Il c a s s e t t o delle idee n o n è mai s t a t o

chiuso e oggi è tempo di rispolverare un

progetto di dipartimento c o m p o s t o dai

rappresentanti capaci delle regioni attive,

uno per ognuna, dal quale sintetizzare le

mansioni e i ruoli operativi. Tale scelta

consentirebbe di garantire una trasparenza

sul piano democratico e una operatività

controllabile e efficace dal punto di vista

geografico, basandosi sulla valorizzazione

di quel tanto ribadito diritto allo sport,

tanto inalienabile, quanto purtroppo

mortificato. Una formula c h e favorirebbe

un coinvolgimento comunitario e darebbe

vita ad un processo di nuova e globale

interazione tra l'utenza reale e la dirigenza

federale, senza il fardello di paventati

conflitti e ambigue alternanze. Un

c o n s e s s o di r i s o r s e u m a n e c h e

nell'interesse di rappresentare le diffuse

comunità sportive troverebbe l'indiretto e

involontario deterrente al conseguimento e

al soddisfacimento di logiche personali.

U n a d o t a z i o n e finanziaria c o n d i v i s a e

pubblica, come una equa e proporzionata

distribuzione delle facoltà di spesa, con

u n a n a t u r a l e a s s e v e r a z i o n e a n t e l i t t e r a m

dei bilanci di disciplina. Una misura per

tutti e per tutto, insomma. Potremmo

continuare ancora, in un attento

discernimento dei molteplici aspetti che

riguardano questa circostanza, ma per

cambiare servono le opere buone di chi

vuole seguire consigli buoni.

P. S. Le diffamazioni vigliacche hanno le

gambe corte...come le bugie.

S a l u t i

Francesco Coppa