
CORAGGIO PRESIDENTE
Coraggio, prepararsi!
Ai nastri di partenza per l'ennesima campagna elettorale.
Quante volte vissuta da chi sta leggendo,4,5,6 volte, forse più.
Incremento dei numeri, visibilità, valorizzazione dei centri e dei tecnici… e la trasparenza?
Si la trasparenza non ce la mettiamo?
Magari proponiamo la continuità… meglio l'innovazione, esponiamo qualche numero progressivo, che fa sempre presa, siamo la federazione con più questo e più quello!
Serve una federazione più snella!
Siamo cresciuti negli anni del mio mandato!
I comitati organizzatori sono diminuiti con questo mandato!
Abbiamo aumentato i centri!
Molti centri hanno cambiato per federazioni più economiche e bisogna recuperarli!
Sentirete sempre le solite stesse frasi, qualsiasi siano i candidati.
Frasi masticate e rimasticate, poi sputate meccanicamente, come in un call center.
Tutto come sempre in linea con una normale campagna elettorale.
Ma se quelli a cambiare fossimo noi?
Si cambiare, per una volta pretendiamo un salto di qualità, per una maledetta volta proviamo a rompere questa schema, questa ruota che gira sempre dalla stessa parte.
Già, a cambiare la trama del vecchio libro partendo dall'introduzione, per non arrivare all’epilogo e scoprire che il libro non era quello che ci aspettavamo.
Egregio vecchio o futuro presidente, coraggio, per una volta, non mi parli di propositi, quelli già li abbiamo memorizzati come una poesia di Ugo Foscolo, mi parli di nomi invece….nomi, cosi che potrò già da ora capire, pesare, valutare e non avrò subito come sempre i seguaci usciti dal cilindro, a giochi fatti.
I nomi come contropartita al mio voto, pretendetelo tutti cari tecnici e cari presidenti dei circoli, quali saranno i nomi che mi propone per guidare la disciplina presidente? Si prepari già da ora, e prima delle votazioni mi dica a chi pensa come referente dei giudici e a chi come referente dei veterinari?
Chi mi rappresenterà con la Fei?
Chi sarà lo chef della nazionale e chi saranno i veterinari della nazionale?
Chi si occuperà dell’organizzazione delle gare in Italia?
Chi sarà il referente?
Chi si occuperà dei giovani?
Pretendiamo questo, così che il nostro voto avrà un significato, altrimenti sarà ancora una volta una moneta in aria, e come sempre accade farà parte dell’ignoto.
Certo! Così ci si mette in gioco, politicamente non è corretto, ma sicuramente darà peso alla decantata trasparenza, questo coraggio farà capire chi è la persona giusta per guidarci, perché
l’endurance e la federazione stessa, di strategie è colma, ma di coraggio ne ha bisogno come l’ossigeno e per una Federazione coraggiosa serve un PRESIDENTE CORAGGIOSO.